Economia dei dati e conoscenza

Si è tenuto il 19 luglio presso la sede di Confindustria l’evento “Economia dei dati e conoscenza. I Digital Innovation Hub e Confindustria insieme per imprese connesse e digitali.”

L’analisi dei Digital Innovation Hub di Confindustria basato sui risultati degli assesment svolti sulle imprese.

La maturità digitale delle #imprese è ad un buon livello: tocca quasi la media di 3 (2,85) in una scala da 1 a 5 (massima maturità digitale). Tuttavia, la dimensione delle imprese valutate è una variabile molto importante: il livello di #digitalizzazione, infatti, aumenta al crescere delle dimensioni e questo significa che per le imprese più piccole il processo di innovazione è più lento, soprattutto per carenza di competenze.

“Le imprese sono nel pieno della cosiddetta #twintransition#green e #digitale, che sono anche i due grandi driver che guidano gli investimenti e la competitività dell’Italia e dell’Europa e sono tra loro strettamente connesse – ha affermato Agostino Santoni , vicepresidente di Confindustria per il Digitale. Per questo è essenziale accelerare sulla digitalizzazione e soprattutto puntare con decisione allo sviluppo di un’Economia dei Dati, che valorizzi l’enorme mole di informazioni raccolte da imprese e pubbliche amministrazioni attraverso l’Internet delle Cose, l’Intelligenza Artificiale e il Cloud. È l’evoluzione naturale del 4.0, ma va sostenuta con la creazione di adeguate competenze sia attraverso percorsi scolastici e universitari, sia con l’upskilling e il reskilling delle risorse umane già impiegate”.

🗣️ Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese: “Lo scenario che emerge dall’enorme lavoro svolto dai DIH di Confindustria indica con molta chiarezza le traiettorie da seguire nella revisione del Piano 4.0 di cui si parla in queste settimane. I risultati raggiunti sono certamente l’effetto delle politiche per la trasformazione 4.0, che hanno attivato investimenti e che in assenza del Piano non sarebbero stati realizzati con la stessa intensità. Ma il coinvolgimento delle #PMI nei processi di innovazione, le competenze, gli investimenti in tecnologie 4.0, la creazione di una cultura digitale restano le priorità da affrontare. È poi evidente la necessità di accelerare sull’integrazione delle filiere che rappresentano la via italiana per la competitività e la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo: è proprio nelle filiere che tante piccole imprese trovano la strada per crescere. In questa cornice, vista la velocità dell’innovazione tecnologica, è fondamentale continuare a lavorare con una visione chiara, assicurando al sistema produttivo un Piano che ne supporti la competitività e un network di DIH che con il proprio know how continui ad affiancare le imprese in queste sfide”.

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